Il racconto del "Roveto ardente" ci interroga sul significato. Dio lo chiama dal roveto, ma forse il roveto che ardeva Mosè ce l'aveva nel cuore. Possiamo pensare che per lui la consapevolezza di essere ebreo, nel tempo, sia diventata un'urgenza. Forse nel cuore sentiva di essere l'unico che poteva recarsi dal Faraone per chiedere di liberare gli ebrei.
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso
luogo. Venne
all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di
esprimersi.
Come Mosè nel deserto, anche i discepoli sono presi dalla paura, chiusi nel cenacolo.
Come sull'Oreb, abbiamo il fuoco e il vento...
e l'azione dello Spirito!
Le piaghe d'Egitto storicamente sono documentate come eventi naturali. Proviamo a vedere in che modo questa catena di causa-effetto ha portato l'Egitto a rimanere profondamente segnato da tutti questi eventi.